Il cardiochirurgo è un professionista specializzato nella chirurgia inerente al cuore e al grandi vasi sanguigni ad esso collegati.
Ma quando entra in gioco?
Quando le terapie farmacologiche non bastano per correggere alcune alterazioni dell’apparato cardiocircolatorio.
Di fronte a specifici problemi cardiaci, infatti, non basta rivolgersi al cardiologo ma si rende necessario consultare un cardiochirurgo.
Il paziente al quale è stata diagnosticata una malattia cardiaca e che necessita di un intervento, deve effettuare una visita con lo specialista per definire e programmare nel dettaglio l’approccio da adottare, che varia in base al singoli pazienti e alle loro condizioni.
Ma quali sono gli elementi comunemente presi in considerazione durante la fase di definizione dell’intervento chirurgico?
– Malattie pregresse.
– Eventuali operazioni passate.
– Assunzione di farmaci.
– Familiarità con le patologie cardiovascolari.
– Stile di vita (dalle abitudini alimentari alla sedentarietà, passando per il consumo di alcol e il fumo)
Fra gli interventi di cardiochirurgia eseguiti piú di frequente ci sono la sostituzione o riparazione delle valvole aortiche e il bypass aortocoronarico.
Anche in questi casi è lo specialista a decidere il tipo di intervento da prediligere, valutando le possibilità offerte dalla chirurgia tradizionale e dalla chirurgia mininvasiva con tutti i suoi vantaggi, funzionali ed estetici, oltre a quelli psicologici,
I fattori di rischio che concorrono alla comparsa di malattie cardiache sono fra i più svariati e la prevenzione primaria è fondamentale: uno stile di vita corretto, alimentazione sana, movimento e controlli periodici, restituiscono una buona salute all’intero organismo, cuore compreso!
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