La cardiochirurgia prevede generalmente il taglio dello sterno per raggiungere il cuore, al fine di mettere in evidenza contemporaneamente tutte le strutture cardiache e godere di una visione completa, per riuscire ad intervenire dove necessario.

 

Tuttavia per un numero importante di interventi non è indispensabile avere a disposizione una visione così ampia.

 

E’ sufficiente, infatti, arrivare ai segmenti del cuore che interessa trattare: 

E’ qui che entra in gioco la chirurgia mininvasiva!

 

Questa tecnica particolare prevede, anziché il taglio dell’osso, delle incisioni più piccole con importanti vantaggi per il paziente. 

 

Ma quando si ricorre a questo moderno approccio?

In genere i casi più conclamati che possono richiederlo sono:

 

– Il trattamento delle patologie delle valvole cardiache.

– La riparazione delle valvole cardiache.

– La sostituzione delle valvole cardiache.

 

Inoltre la tecnica mininvasiva può essere utilizzata in altri casi come:

– Il bypass aortocoronarico

(Qualora si debba affrontare solo una coronaria).

 

– La patologia dell’aorta

(A meno che non sia troppo complessa).

 

La tecnica richiede una preparazione particolare per il chirurgo che deve essere formato professionalmente per poter eseguire in sicurezza questo tipo di intervento.

 

Il medico deve conoscere perfettamente l’anatomia del paziente, deve sapere dove sono posizionate le strutture cardiache, e può indagarlo attraverso una radiografia del torace e, eventualmente, una TAC.